FRAMMENTI DI NOVELLE

In questo istante mi accingo a narrarvi, in sintesi, la commovente storia del piccolo Albertino, tratta dalla mia raccolta di novelle che ho composto in età fanciullesca.
Albertino, rimasto orfano a sette anni, era stato rinchiuso in un collegio dai nonni, che non potevano accudirlo a causa dell’estrema condizione d’indigenza in cui versavano. E in quel luogo così tetro e austero, gestito dalle suore che si occupavano anche della sua istruzione, veniva spesso schernito e deriso dagli altri bambini per via del suo fisico esile e della particolare conformazione delle sue orecchie (a sventola)! E così, oltre a dover sopportare il lancinante dolore per la prematura dipartita degli amati genitori, gli toccava far i conti con le vessazioni, i soprusi e le angherie cui veniva quotidianamente sottoposto e che lo avevano emarginato!
L’unica sua vera fonte di consolazione era quella di raccogliere, durante la breve ora d’aria nel cortile dell’orfanotrofio, le piume che i piccioni o le rondini lasciavano cadere, scegliendo le più belle; poi, rincantucciato in un angolo, le scrutava intensamente odorandole estasiato: esse, appartenendo agli stormi di volatili che solcavano il cielo, lo facevano sentir più vicino ai genitori, i quali dimoravano ormai lassù, nella divina volta celeste.
E ogni notte, prima di addormentarsi, estraeva pian piano da sotto il cuscino il piccolo involucro segreto contenente le sue adorate piume, quindi le carezzava dolcemente una per una, deponendovi un casto bacio: esse compivano l’immane prodigio di fargli rievocar il soave contatto delle carezze e dei baci dispensati dai suoi defunti genitori!
Ma un giorno in cui l’arcigna Madre Superiora del collegio, scortata dal suo entourage, volle fare un’ispezione nelle varie camere, trovò quelle numerose piume accuratamente custodite; dunque, indignata e disgustata da quell’anomala, bizzarra scoperta, inflisse una rigorosa punizione corporale al povero Albertino e gli ordinò di gettarle, con le sue stesse mani, dentro il fuoco che divampava nel camino affinché non ne rimanesse più alcuna traccia! Il fanciullo, tra le lacrime e i singhiozzi, rifiutò di profanare il suo prezioso tesoro; tuttavia, udendo che fuori sibilava un vento impetuoso, aprì di scatto la finestra e, sporgendosi sul davanzale, scagliò le piume in alto gridando: “Raggiungete mamma e papà!”
Solo allora i presenti si resero conto, con gran rammarico, di cosa rappresentassero per lui quelle piume; e proprio mentre la Madre Superiora gli si stava accostando per scusarsi, il piccolo perse l’equilibrio… e precipitò giù nel vuoto!
Ebbene, quale arcano significato si cela dietro questo mio apologo?
E’ presto spiegato: talvolta, ciò che agli altri può sembrar “il niente”, per qualcuno, invece… è Tutto!!!

FRAMMENTI DI NOVELLEultima modifica: 2018-11-20T18:10:33+01:00da bontempo71
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