IL FANCIULLINO CHE E’ IN ME

Quante volte mi son sentito dire “sei come i bambini”!
Solitamente gli adulti, udendosi additar con un simile appellativo (che taluni ritengono poco lusinghiero), si adombrano, manifestando il proprio disappunto. Ma io, a onor del vero, sorrido compiaciuto innanzi a tale espressione. Già, “come i bambini”…! Queste parole, vibrando di una palese connotazione spregiativa, mi sono state rivolte in diverse circostanze. Ma per quale motivo?, si chiederà qualcuno.
Beh, forse perché, alla mia età, ho ancora il vezzo di commuovermi ed emozionarmi dinanzi alle fiabe. Forse perché trovo ineffabilmente dilettevole rimaner assorto per ore ad ascoltar le memorabili sigle dei cartoni animati d’un tempo. Forse perché sono incline a immedesimarmi negli eroici protagonisti plasmati durante la stesura dei miei romanzi, provando persino empatia per essi. Forse perché, vivendo di oniriche visioni, mi basta cogliere l’attimo fuggente, anche una fioca sfumatura quotidiana, per comporre idilliache poesie. Forse perché adoro tornar in quegli indimenticabili luoghi ove giocavo e correvo da fanciullo, o in cui trascorrevo i miei particolari momenti di riflessione. Forse perché la vista d’un albero spoglio e contorto, a ridosso di una modesta casetta diroccata, mi induce istintivamente a rallentar l’andatura, laddove altri passerebbero spediti. Forse perché riesco ancora a gioir, ad esultar innanzi a quelle piccole e semplici cose che lascerebbero i miei coetanei indifferenti, giudicandole, a torto o a ragione, “insignificanti”. Forse perché son aduso a meditar circa il senso della vita, ponendomi delle puerili domande che susciterebbero l’ilarità altrui. Forse perché ho ancora l’ardita ingenuità di credere nella vera amicizia, quella sincera, che non conosce ipocrisia, malizia o interessi personali. Forse perché son avvezzo a coltivar quei genuini valori, quei nobili ideali che apparirebbero addirittura patetici ad altri, destando in essi un ghigno di sordido cinismo.
Certo, probabilmente, devono essere queste le precipue ragioni per cui, sovente, mi è stata affibbiata questa definizione! Orbene, se essere “adulto” implica dover rimanere insensibile, gelido e apatico di fronte alle soavi, inebrianti sensazioni che la vita può offrire ogni giorno… allora mi sento fiero e orgoglioso d’essere paragonato a un “Bambino”!!!

IL FANCIULLINO CHE E’ IN MEultima modifica: 2018-04-06T19:53:20+02:00da bontempo71
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