INCOMPRESO

Il termine “incompreso” ha un’accezione dalle molteplici sfumature, dalle svariate interpretazioni.
Essere oggetto di incomprensione, talvolta, implica non sentirsi ben accetti da coloro che quotidianamente ci circondano; è come trovarsi in un’ostile terra straniera, dove gli altri non comprendono il nostro linguaggio, la nostra cultura, e tendono a evitarci alla stregua della peste. Essere incompreso significa, a volte, udir ironiche risate ed espressioni di scherno in sordina alle nostre spalle, mettendoci alla berlina dinanzi agli sguardi altrui; significa dover convivere con una desolante solitudine, anche quando ci si trova in mezzo a tanta gente; o vivere di fitti silenzi, anche quando si è immersi nel più assordante frastuono. Essere incompreso sottende condurre una sordida esistenza da emarginati, da derelitti, da zimbelli, costretti ad arrancar a capo chino e trascinare il proprio gravoso fardello segreto; vuol dire attirar su di sé occhiate beffarde e commenti sprezzanti per via del proprio modo di essere, delle proprie scelte di vita, in netta antitesi con le stereotipate consuetudini mondane. Essere incompreso può significar imbattersi in soggetti predisposti a sciorinar ghigni sardonici dinanzi alla nostra perpetua malinconia, o a mostrar bieco cinismo di fronte alla nostra effimera allegrezza, sempre pronti a emettere scettici giudizi sulle nostre ambizioni, ad annientar la nostra autostima, a biasimar ogni singola azione compiuta e ogni parola da noi proferita; può significar fare i conti, sovente, con la frustrazione e l’angoscia scaturite da chi si ostina a considerarci alienati, fuori di senno, strampalati e bizzarri.
Ma quando un “incompreso” trova qualcuno in grado di leggere attraverso i suoi occhi, di interpretare l’arcano che alberga in fondo al suo cuore, di sondare i tortuosi meandri della sua anima e percepire le sue medesime sensazioni, allora è come se in lui si irradiassero i primi fulgidi raggi del sole nascente, che espandono luce e calore laddove prima regnavano tenebre e gelo! E il suo mondo, come d’incanto, si tinge di variopinti colori, si allieta di soavi melodie… sì, quello stesso cosmo dove una volta aleggiavano solo mesto grigiore e lugubre silenzio!!!

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INCOMPRESOultima modifica: 2018-07-05T22:45:21+02:00da bontempo71
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