RIEVOCANDO SERGIO

C’è un vecchio ricordo che talvolta riaffiora in me, insinuandosi nei profondi recessi della mia memoria, ancora ben nitido, per nulla scalfito dall’inesorabile avanzar del tempo.
All’epoca in cui frequentavo la terza elementare, nel mio paese natio, fu organizzata una gita per visitare il prestigioso Museo Egizio di Torino, cosa che suscitò la gioia e l’entusiasmo di tutti noi fanciulli.
E in vista di tale lieto avvenimento, un pomeriggio furono convocati in classe i nostri rispettivi genitori, affinché gli insegnanti potessero illustrar loro il programma e le relative spese da sostenere.
Rammento che tra essi c’era la madre di Sergio, un mio carissimo compagno dall’incarnato avorio, i grandi occhi color ossidiana e una zazzera di folti capelli corvini che teneva sovente scompigliati. Lui, a motivo del consueto abbigliamento sciatto che indossava, dei suoi indumenti modesti e dimessi, veniva spesso deriso dagli altri compagni, i quali non gli lesinavano espressioni di scherno e beffardi commenti… ma non se ne curava affatto, limitandosi a scrollar le spalle con un candido sorriso impresso sulle labbra vermiglie!
Ebbene, durante quella riunione, la mamma di Sergio annunciò alle maestre, con evidente rammarico, che il figliolo non avrebbe potuto prendere parte all’annuale gita scolastica; ed esse, dunque, colsero l’occasione per chiedere alla donna la ragione per cui il ragazzino non partecipava mai a simili eventi istruttivi. Lei, dopo una breve esitazione, che denotava in modo tangibile l’imbarazzo di tale momento, eruppe in lacrime, spiegando, con la voce incrinata dai singhiozzi, che non aveva la possibilità economica per accontentare il figlio! Venne fuori che era rimasta vedova da qualche anno e, avendo un’altra bambina più piccola da accudire, svolgeva qualche lavoretto saltuario per riuscir a sbarcar il lunario!
Ancor mi sovvengo, dilaniato da una lancinante mestizia, che Sergio, nel vedere la madre con le lacrime agli occhi, le si accostò per consolarla: “Non piangere, mamma, e non preoccuparti per me! Tanto io non ci voglio andare a quella gita: resto a casa con te e la sorellina… così non rimarrete sole”, sussurrò in tono suadente e protettivo, quasi a voler fare le veci del padre scomparso!
Nell’aula ci fu qualche istante di rispettoso silenzio da parte di tutti i presenti, visibilmente commossi. Ma subito, data la particolare circostanza, i genitori e le maestre vollero contribuire per racimolar la somma necessaria, onde evitar che il mio sfortunato compagno rimanesse in casa!
E ancor rimembro, con un nodo in gola, il sorriso raggiante di Sergio, quando comprese che avrebbe avuto il privilegio di unirsi a tutti noi!
Lui era Sergio, un fanciullino semplice, buono e assennato, oggetto di abominevoli pregiudizi, uno di quei Bambini che le asperità e le traversie di questa subdola, crudele vita hanno costretto a crescere fin troppo in fretta… facendoli maturar prima del tempo!!!

RIEVOCANDO SERGIOultima modifica: 2018-11-20T17:51:06+01:00da bontempo71
Reposta per primo quest’articolo